Wangiri: la truffa dello “squillo e richiama” è tornata. Ecco come evitarla (sul serio)

Uno squillo da un numero estero, il tempo di leggere il prefisso e la chiamata cade. Istinto: richiamare. Risultato: addebiti fuori controllo. La truffa Wangiri è tornata a girare forte anche in Italia e sta colpendo chiunque sia distratto un secondo. Qui trovi come riconoscerla, cosa fare se hai già richiamato e le impostazioni da attivare per non cascarci più.

Cos’è la truffa Wangiri (e perché sta tornando adesso)

Wangiri in giapponese significa “un solo squillo”. Il meccanismo è vecchio, ma funziona ancora benissimo: i truffatori fanno partire una chiamata brevissima da un numero estero; tu, vedendo la chiamata persa, richiami. Il rientro aggancia un servizio a tariffa maggiorata o un instradamento costosissimo: pochi secondi e il tuo credito (o la tua fattura) lievita.

Perché sta tornando? Perché siamo sempre raggiungibili, spesso in movimento e in attesa di chiamate di lavoro anche dall’estero. E i malintenzionati lo sanno. Negli ultimi mesi le segnalazioni sono cresciute sensibilmente, come riportato da Punto Informatico. I prefissi usati variano: dalla Gran Bretagna (+44) a Paesi extra UE come la Tunisia (+216) e diversi stati africani. Ma attenzione: i numeri possono essere anche “spoofati” (falsificati) per sembrare legittimi.

Come riconoscerla al volo

  • Uno squillo secco e stop: la chiamata cade prima che tu possa rispondere.
  • Prefisso internazionale “insolito”: +44, +216 e altri. Ma può capitare anche con numeri apparentemente locali.
  • Nessun messaggio vocale: chi ha urgenza, di solito, lascia una voicemail o manda un messaggio.
  • Richiami notturni o in orari improbabili: classico schema per prendersi il tuo callback distratto.
  • Chiamate ripetute da numeri diversi: stessa dinamica, prefissi differenti per aumentare le probabilità di risposta.

Regola base: se non conosci il numero e hai perso la chiamata, non richiamare mai al volo. Verifica prima.

Hai già richiamato? Cosa fare subito

  • Chiudi immediatamente: ogni secondo in più può costare.
  • Controlla il dettaglio chiamate: usa l’app del tuo operatore o l’area clienti per monitorare addebiti anomali.
  • Contatta l’operatore: chiedi il blocco dei servizi a sovrapprezzo e delle chiamate internazionali in uscita non necessarie. Verifica se è disponibile una soglia di spesa o alert automatici.
  • Fai reclamo formale: se ti vedi addebitati importi anomali, apri subito un reclamo scritto all’operatore. Se non risponde o rifiuta, puoi avviare la conciliazione tramite gli strumenti previsti dall’Autorità.
  • Segnala il numero: invia la segnalazione al tuo operatore e alle app di identificazione chiamate per proteggere altri utenti.

Come proteggerti: impostazioni e buone abitudini

1) Impostazioni utili su iPhone e Android

  • Silenzia o blocca i numeri sconosciuti: su iPhone attiva “Silenzia numeri sconosciuti”. Su Android abilita “Filtro spam/ID chiamante” e blocca chiamate da numeri non in rubrica, se disponibile sul tuo dialer.
  • Blocca prefissi a rischio: molti dialer permettono il blocco per prefisso; aggiungi quelli che non ti servono per lavoro.
  • Blocchi a livello operatore: chiedi il blocco dei servizi a sovrapprezzo e, se non ti servono, delle chiamate internazionali in uscita. Attiva anche una soglia di spesa con notifica.
  • Voicemail e messaggi: preferisci un messaggio WhatsApp o SMS per verificare l’identità prima di richiamare. Se è urgente, chi ha davvero bisogno di te trova un modo di scriverti.

2) App di identificazione e filtro

  • Truecaller (e simili): aiutano a identificare spam e numeri segnalati dalla community. Utile per vedere subito se un prefisso o un numero è “sporco”.
  • Attenzione alla privacy: scegli app affidabili, controlla i permessi e disattiva le funzioni che non ti servono.

3) Routine intelligenti per ridurre il rischio

  • Modalità aereo nei momenti di focus: durante riunioni, registrazioni, scrittura. Meno interruzioni, meno errori.
  • Telefono sempre in silenzioso e richiamata “a freddo”: prima verifica, poi chiami. Se non è in rubrica, aspetta un messaggio.
  • Regole chiare con colleghi e clienti: se ti cercano, che lascino un messaggio o un’email. Tu poi richiami dal contatto verificato.
  • Non richiamare numeri esteri che non ti aspetti: se proprio devi, cerca il numero online, controlla il prefisso e chiedi conferma via mail/IM.

Segnali tecnici che dovrebbero insospettirti

  • Chiamata che cade subito e occupato al richiamo: è esattamente lo schema del “gancio”.
  • Prefissi rari per la tua vita quotidiana: se non lavori con l’estero, perché dovresti ricevere chiamate dal +216 o da numerazioni poco comuni?
  • Numeri “troppo puliti” ma anonimi: lo spoofing del caller ID può far sembrare locale una chiamata che non lo è. Diffida dei numeri non salvati che non rilasciano messaggi.

Perché caschiamo ancora: psicologia della distrazione

La truffa gioca sul nostro FOMO professionale e personale: il timore di perdere un’opportunità, una consegna, un cliente, un colloquio. Siamo sempre reperibili e sempre di corsa. Il trucco per battere Wangiri non è solo tecnologico: è comportamentale. Rallentare di 30 secondi, pretendere un messaggio di conferma, e usare filtri di base vale più di qualsiasi antivirus.

Checklist anti-Wangiri da tenere a portata di mano

  • Non richiamare mai numeri sconosciuti che hanno fatto un unico squillo.
  • Attiva blocchi e soglie con il tuo operatore: servizi a sovrapprezzo e chiamate internazionali in uscita, se non indispensabili.
  • Silenzia/filtra i numeri non in rubrica e usa un’app di identificazione affidabile.
  • Verifica l’identità chiedendo un messaggio su canali che usi quotidianamente.
  • Monitora gli addebiti ogni settimana: bastano due minuti in app per intercettare anomalie.
  • Segnala i numeri sospetti per aiutare la community e migliorare i filtri.

Approfondimenti e contesto

Il ritorno di Wangiri non è un caso isolato: è l’ennesima evoluzione di truffe telefoniche che sfruttano automatismi, volumi e tariffe a valore aggiunto. La prevenzione si fa in due modi: con consapevolezza (sapere come funziona) e con strumenti semplici (blocchi, filtri, routine). Per ulteriori dettagli sul boom recente e sulle aree geografiche più coinvolte, leggi anche l’articolo di Punto Informatico.

TL;DR: uno squillo da un numero che non conosci? Ignora, verifica, poi eventualmente richiama da contatto confermato. È il modo più veloce per non regalare soldi.

👉 Per scoprire tutti i dettagli e l’opinione personale di Mario Moroni, ascolta la puntata completa su Spotify.