TikTok “Nelle Vicinanze”: come funziona il Nearby Feed e perché cambia la ricerca locale

TikTok spinge sul territorio: con “Nelle Vicinanze” (Nearby Feed) il social dei video vuole farti scoprire cosa succede attorno a te, dal bar sotto casa al ristorante per la cena di stasera. Una mossa che profuma di déjà‑vu per chi ricorda Foursquare, ma con la potenza dell’algoritmo e delle abitudini mobile‑first di oggi. Opportunità, rischi e un messaggio chiaro: la battaglia per la ricerca locale è ufficialmente aperta.

Cos’è “Nelle Vicinanze” e cosa cambia nell’esperienza TikTok

Nearby Feed è una nuova sezione del feed di TikTok pensata per scoprire contenuti e luoghi intorno a te: locali, eventi, negozi, attività e contenuti di creator della tua zona. Secondo l’annuncio ufficiale, l’obiettivo è aiutare le persone a “scoprire e connettersi con il mondo che le circonda”, mettendo in evidenza video pertinenti per posizione.

Dopo una lunga fase di test in mercati asiatici (chi usa Douyin lo conosce già), la funzionalità entra in produzione globale. La logica è semplice: più il tuo contenuto è legato a un luogo, più è probabile che venga mostrato a chi è nelle vicinanze. Per gli utenti, il feed locale diventa un modo rapido per trovare ispirazioni “near me” senza passare da una mappa.

Come si presenta e come funziona

  • Un feed dedicato: accanto ai tab esistenti compare una sezione “Nelle Vicinanze”.
  • Contenuti geolocalizzati: video con tag di posizione o metadati utili per l’algoritmo.
  • Rilevanza contestuale: suggerimenti su locali, eventi, servizi e creator vicini.
  • Condivisione posizione facoltativa: la geolocalizzazione è opt‑in. Se non è attiva, TikTok può stimare la posizione con informazioni del dispositivo e di rete (come SIM e indirizzi IP), come indicato nel post ufficiale.
  • Maggiore tutela per i minori: la sezione è disponibile per utenti 18+ e non è attiva per gli account privati.

Perché TikTok punta sul locale: la sfida a Google (e alle nostre abitudini)

Il locale è l’ultimo miglio della scoperta digitale: dove mangiare, cosa comprare, chi seguire vicino a me. Qui domina da anni Google, con Search e Maps. Con “Nelle Vicinanze”, TikTok entra nel territorio della ricerca locale portando il suo vantaggio competitivo: contenuti brevi, social proof immediata e un algoritmo capace di capire cosa funziona per te.

Per gli utenti, significa cambiare abitudine: non solo cercare su una mappa, ma scorrere un feed in cui il contesto è dato da video reali, musica, commenti e dinamiche di community. È una forma diversa di discovery: più visiva, più rapida, più emotiva.

I nuovi comportamenti di ricerca locale

  • Recensioni in formato video: piatti, prezzi, atmosfera, tutto in 15–30 secondi.
  • Affidarsi ai creator: la credibilità si gioca su volti riconoscibili e community.
  • Query conversazionali: “pasta fatta in casa vicino a me”, “caffè per lavorare a Milano”.
  • Decisione più rapida: meno letture lunghe, più segnali social (commenti, salvataggi, condivisioni).

Il déjà‑vu di Foursquare: somiglianze e differenze

C’è un’aria retrò: nel 2009 Foursquare aveva lanciato i check‑in e la logica del “sono qui”. Quella stagione ha aperto la strada alla cultura della geolocalizzazione volontaria. Ma oggi lo scenario è diverso. All’epoca Foursquare viveva di check‑in e badge, con un modello di gamification; col tempo ha pivotato verso i dati e la tecnologia di location intelligence, stringendo anche accordi di licensing (ad esempio con Microsoft nel 2014) e lasciando la ribalta consumer ad altri.

TikTok, invece, parte da un motore di raccomandazione potentissimo e inserisce il locale come filtro di pertinenza. Non chiede per forza un “check‑in”; usa i segnali che tu e gli altri lasciate nei contenuti. La somiglianza? L’idea di legare identità digitale e luoghi reali. La differenza? La scala dell’algoritmo, l’economia dei creator e la centralità del video breve.

Cosa è cambiato dal 2009 a oggi

  • Smartphone e fotocamere: qualità video e capillarità di rete rendono naturale la recensione “on the go”.
  • Economia dei creator: oggi c’è un ecosistema che monetizza l’influenza locale.
  • Mappe e dati: Google è dominante, ma l’utente è più disposto a scoprire via social.
  • Consapevolezza privacy: più tutele e più rischi percepiti nel condividere la posizione.

Opportunità per brand, creator e attività locali

Per chi lavora sul territorio, “Nelle Vicinanze” è una vetrina gratuita ad altissima intenzione: l’utente che scorre un feed locale ha spesso un bisogno concreto (dove andare, cosa provare). Se il contenuto è chiaro e utile, la conversione può essere immediata.

Best practice per partire bene

  • Geotag e segnali locali: inserisci il luogo nei video pertinenti e mostra insegne, vie, fermate vicine.
  • Ottimizza le caption: usa parole chiave locali (“trattoria romana Testaccio”, “colazione Isola Milano”).
  • Video brevi e informativi: 15–30 secondi con focus su ciò che conta (piatto forte, prezzi indicativi, orari).
  • Mostra l’esperienza: atmosfera, tempi d’attesa, accessibilità, spazi per lavorare/studiare.
  • Spingi UGC: incentiva i clienti a taggarti e a usare il geotag; rispondi ai commenti.
  • Collabora con creator locali: credibilità e reach su audience del quartiere/città.
  • Misura e ripeti: salva, condivisioni e commenti sono indicatori di discovery locale.

Privacy e sicurezza: cosa sapere prima di attivare “Nelle Vicinanze”

TikTok dichiara che la condivisione della posizione è facoltativa e che il feed è destinato a utenti 18+. Per offrire contenuti pertinenti, l’app può utilizzare informazioni del dispositivo e della rete (come IP e SIM) o i servizi di geolocalizzazione se autorizzati, come spiegato nell’annuncio ufficiale. È importante gestire consapevolmente le impostazioni, soprattutto se pubblichi spesso in luoghi ricorrenti.

Impostazioni da controllare subito

  • Servizi di localizzazione: attiva/disattiva a seconda della tua sensibilità e del tipo di contenuti.
  • Privacy dell’account: ricorda che i profili privati non sono idonei per il feed “Nelle Vicinanze”.
  • Tag di posizione nei video: usa il geotag solo quando serve davvero.
  • Informazioni ricorrenti: evita di mostrare indirizzi di casa, scuola o routine facilmente prevedibili.
  • Moderazione: cura commenti e messaggi diretti, specie se aumentano le interazioni locali.

Cosa aspettarsi nei prossimi mesi

Se l’adozione decollerà, vedremo un aumento di contenuti “local‑first” e più creator verticali sulle città. Arriveranno inevitablemente format ricorrenti (mappe dei quartieri, “top 5 pranzo sotto i 10€”, “nuove aperture”). Per TikTok, il passo naturale sarà integrare meglio adv locali e strumenti per i business (schede luogo più ricche, prenotazioni di terze parti, menzioni di menù e orari strutturati).

La sfida sarà evitare spam e bassa qualità: se il feed si riempie di promo poco credibili, l’utente tornerà alle ricerche classiche. Al contrario, se la community produce contenuti utili e trasparenti, “Nelle Vicinanze” può diventare la prima tappa della discovery locale per una fetta sempre più ampia di persone.

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