Instagram lancia “Il tuo algoritmo”: come personalizzare i Reels e riprenderti il feed
Instagram mette in mano agli utenti il volante del feed: arriva uno strumento che promette di farci scegliere davvero cosa vedere nei Reels. Meno “ti piace anche questo?” spinto dall’AI, più controllo diretto sui temi che ci interessano. È un ritorno allo spirito dei social media o solo un cerotto? Ecco come funziona, cosa cambia per utenti e creator e perché questa mossa potrebbe rimescolare le carte.
Che cos’è “Il tuo algoritmo” di Instagram
Instagram sta introducendo un pannello di controllo che ti permette di vedere e modificare i segnali che influenzano i consigli dei Reels. L’idea è semplice e potente: trasparenza sui temi che l’AI associa a te e possibilità di personalizzarli in base ai tuoi interessi reali, non a quelli dedotti dall’algoritmo.
Secondo quanto riportato da TechCrunch, lo strumento si chiamerà “Your Algorithm” (in italiano, “Il tuo algoritmo”) e punta a dare più controllo sull’esperienza Reels. Meta lo descrive come un modo per far emergere gli argomenti che contano per te, con un approccio più guidato dall’utente che dall’AI.
- Icona dedicata: nella sezione Reels apparirà un’icona in alto a destra per accedere al pannello.
- Argomenti associati: vedrai le categorie e i topic che Instagram ritiene ti piacciano (lo ha capito osservando cosa guardi, salvi, condividi).
- Personalizzazione attiva: potrai aggiungere, rimuovere o scrivere manualmente nuovi argomenti per “educare” il feed.
Non è solo un resoconto stile “Spotify Wrapped” dei tuoi gusti: è una leva operativa per cambiare ciò che vedi, subito.
Come funziona: dalla teoria alla pratica
Dove si trova e cosa mostra
Apri i Reels e tocca l’icona in alto a destra. Ti troverai davanti una lista di argomenti che ti rappresentano secondo l’AI di Meta: dal generico (“fitness”, “ricette veloci”) al più specifico (“calisthenics beginner”, “pasta fatta in casa”). Accanto a ogni voce puoi tenere, modificare o eliminare il topic.
L’obiettivo è far emergere i tuoi interessi attuali, non solo quelli “caricati” dall’algoritmo perché magari hai binge-watchato una serie di video senza farci caso.
Personalizzazione manuale: la differenza con TikTok
TikTok aveva già introdotto una gestione degli argomenti, ma in modo più limitato e guidato a grandi categorie. Qui Instagram alza l’asticella: puoi digitare i topic a mano. È un dettaglio che cambia tutto: passiamo da una profilazione passiva a una curation attiva del feed.
- Pro: più precisione, meno contenuti fuori fuoco, feed che si adatta ai tuoi obiettivi (svago, studio, lavoro).
- Contro: serve consapevolezza. Se non sai cosa vuoi vedere, finisci comunque in loop di contenuti “facili”.
Esempi di settaggio efficace
- Benessere senza fronzoli: “stretching 10 minuti”, “ricette proteiche semplici”, “sonno e routine”. Evita i topic vaghi come “fitness” per non essere sommerso da contenuti inutili.
- Marketing mirato: “ads creativi DTC”, “email copywriting”, “case study social ROI”. Così filtri i tutorial generici e alzi la qualità.
- Intrattenimento consapevole: “cinema indie”, “thriller psicologici”, “recensioni senza spoiler”. Meno trend random, più valore.
Pro tip: rivedi i tuoi topic ogni mese. Gli interessi cambiano, e l’algoritmo deve restare allineato a te, non viceversa.
Perché Instagram lo sta facendo adesso
Negli ultimi anni i feed sono diventati sempre più “AI-first”. Funziona per trattenere l’utente, ma ha effetti collaterali: saturazione, loop di contenuti, perdita di controllo. Instagram risponde con un segnale chiaro: torniamo ai social media (scelti dall’utente) dopo l’era dei “social AI” (guidati dalla macchina).
- Competizione: la battaglia con TikTok sui Reels è apertissima. Dare potere all’utente è un modo per differenziarsi.
- Qualità percepita: un feed più rilevante aumenta soddisfazione e tempo di permanenza “buono”.
- Regolatori e fiducia: più trasparenza sull’algoritmo significa meno frizioni e più credibilità.
È anche una risposta al tema della dieta mediatica: cosa vogliamo davvero vedere quando apriamo un’app? Se la scelta torna a noi, serve responsabilità. Senza consapevolezza, ogni strumento resta un bottone in più.
Opportunità e rischi per utenti e creator
Per gli utenti: riprenditi il feed (senza cadere nella bolla)
- Definisci obiettivi: svago, formazione, ispirazione. Imposta i topic in base allo scopo.
- Evita i generici: “business” è troppo ampio, meglio “SaaS pricing”, “customer retention”.
- Ricalibra spesso: sleghiamoci dai loop. Se un tema non ti serve più, eliminalo.
- Antidoto alla filter bubble: aggiungi intenzionalmente un paio di topic “fuori bolla” per non chiuderti in una camera dell’eco.
Per creator e brand: SEO dei social e contenuti verticali
- Pensa per argomenti: struttura i contenuti in cluster tematici precisi. Se l’utente cerca “ricette 15 minuti”, devi essere esattamente lì.
- Metadati e copy: titoli on-video, descrizioni e hashtag coerenti con il topic specifico, non con macro-categorie.
- Serie e rubriche: format ricorrenti per argomento aiutano l’algoritmo e l’utente a “capire” chi sei.
- Testa la coda lunga: micro-nicchie ad alta pertinenza possono performare meglio rispetto ai trend generalisti.
- Osserva il linguaggio dell’audience: le parole che gli utenti digitano nei topic guideranno la scoperta. Parla la loro lingua.
In sintesi: se l’utente può dichiarare cosa vuole vedere, vince chi è specifico. Il generico sparisce nel rumore.
Cosa aspettarsi dal rollout
La funzionalità parte dagli Stati Uniti in inglese, con un rilascio graduale e possibile estensione internazionale nel 2026, secondo quanto indicato da Meta e ripreso da TechCrunch. Come sempre, tempi e feature potrebbero variare per area geografica.
Come prepararsi (utenti)
- Fai un elenco di 5–7 topic che vuoi davvero vedere per il prossimo mese.
- Elimina due abitudini di scroll che ti portano fuori rotta (es. “fail compilation”).
- Imposta 1–2 topic “nuovi” per esplorare senza perdere tempo.
Come prepararsi (creator e brand)
- Raggruppa i contenuti in 3–5 pilastri tematici molto specifici.
- Allinea hook, didascalie e hashtag al topic puntuale del video.
- Riduci i contenuti “per tutti”: punta alla pertinenza, non alla viralità casuale.
- Monitora i segnali: salvataggi, completamento, ripetizioni. Sono gli indicatori che diranno all’algoritmo che sei il “risultato giusto” per quel tema.
Se la promessa verrà mantenuta, “Il tuo algoritmo” può davvero riallineare l’esperienza: meno feed che ci trascina, più feed che ci segue. Ma la chiave resta nelle nostre mani: intenzionalità.
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