Black Friday da record online, ma il verdetto arriva con il Cyber Monday: dati, trend e cosa aspettarsi

Record storico per lo shopping online: negli Stati Uniti il Black Friday 2025 tocca 11,8 miliardi di dollari in un solo giorno. Ma non cantiamo vittoria: i numeri raccontano abitudini più complesse di quanto sembri e oggi, con il Cyber Monday, si decide il vero bilancio. Cosa c’è dietro il boom dell’e-commerce? Come si incastra il traffico nei negozi fisici? E soprattutto: perché l’elettronica potrebbe spostare l’ago della bilancia. Qui trovi dati, contesto e domande scomode prima di chiudere il weekend più caldo dell’anno.

Black Friday 2025: i numeri che contano davvero

Partiamo dai fatti. Secondo le rilevazioni di Adobe Analytics, il Black Friday 2025 ha stabilito un nuovo massimo negli Stati Uniti: 11,8 miliardi di dollari spesi online in 24 ore, in crescita rispetto agli 10,8 miliardi del 2024. Il dato è stato riportato anche da TechCrunch e fotografa una tendenza netta: sempre più consumatori scelgono di comprare da casa, approfittando di sconti e consegne rapide. Fonte: TechCrunch.

Ottimo per l’e-commerce, certo. Ma è davvero una buona notizia per l’intero mercato retail? Qui iniziano le sfumature: il boom online non racconta automaticamente la salute dei negozi fisici, né ci dice quanto del fatturato sia “gonfiato” da prezzi più alti o da una forte concentrazione di sconti su poche categorie ad alta domanda.

  • 11,8 miliardi $ online nel Black Friday USA (Adobe Analytics, via TechCrunch), nuovo record.
  • +1 miliardo circa rispetto al 2024 (10,8 miliardi $), segnale di crescita non banale in una stagione già iper-matura.
  • Cyber Monday atteso ancora più forte: stime iniziali parlano di circa 14,2 miliardi $ online negli USA (previsioni riportate da Reuters).
  • Visione globale: Salesforce segnala 79 miliardi $ di spesa online nel mondo durante il Black Friday, di cui 18 miliardi negli USA, con crescita rispettivamente del 6% e del 3% anno su anno.

Questi sono numeri “caldi”, preliminari e in parte basati su campioni molto ampi (Adobe analizza oltre un trilione di visite e-commerce) ma pur sempre campioni. Tradotto: utili per capire la direzione, da maneggiare con cautela quando si scende nei singoli settori.

Online vs offline: il quadro (apparente) e le contraddizioni

Traffico nei negozi fisici in calo? Dipende da come lo misuri

Il confronto tra online e offline non è mai lineare. Secondo quanto riportato da Forbes, citando i rilevamenti di RetailNext, il traffico nei negozi fisici negli Stati Uniti sarebbe in calo del 3,4% nel Black Friday. Un dato significativo, soprattutto se confrontato con l’ennesimo record dell’e-commerce.

Ma c’è un’altra prospettiva: sempre secondo quanto emerge da tracker sul traffico pedonale, Passbay avrebbe rilevato un leggero aumento complessivo dell’1,17% del flusso fisico, con un +7,9% nei grandi magazzini. Com’è possibile? Semplice: “footfall” non sempre equivale a “ingressi in negozio”. Le persone possono affollare centri commerciali, vie dello shopping e aree ristorazione senza necessariamente convertire in acquisti retail.

Più gente in giro, meno scontrini? La verità sta nel mix

Mettiamola così: l’online corre perché è conveniente, rapido e sempre aperto. L’offline reagisce a macchia di leopardo: alcune categorie e formati (grandi magazzini, catene con stock forte e promozioni aggressive) possono performare bene; altri soffrono se non offrono un motivo in più per entrare e comprare (esperienza, servizio, ritiro immediato, esclusività).

Morale: il Black Friday non è un campionato unico, ma tanti campionati diversi. Con un arbitro in più: il Cyber Monday. Perché se il traffico fisico non si traduce in scontrini, oggi l’online ha l’ultima parola.

Perché il Cyber Monday può cambiare il bilancio

La giornata clou per l’e-commerce puro arriva adesso: il Cyber Monday storicamente concentra offerte su elettronica e tech, categorie ad alto scontrino medio, perfette per far “pesare” il totale. Le stime che circolano parlano di 14,2 miliardi di dollari negli USA in un solo giorno.

Qui si gioca una partita diversa dal Black Friday: meno impulso “porta a casa qualsiasi affare”, più decisioni ragionate su prodotti costosi, confronti tra retailer, coupon e bundle. Chi ha rimandato l’acquisto alzando l’asticella della qualità (smartphone, TV, laptop, console, elettrodomestici) oggi clicca. Se l’online ha già segnato il primo tempo, il Cyber Monday è il secondo tempo con i bomber in campo.

AI nel carrello: buzzword o leva reale?

Secondo i primi report citati da Adobe e Salesforce, l’intelligenza artificiale avrebbe influenzato circa 22 miliardi di dollari di vendite globali. Cosa vuol dire “influenzato”? È un concetto ampio che può includere raccomandazioni di prodotto, ricerca interna potenziata, personalizzazione delle promo, assistenti conversazionali e ottimizzazione dinamica dei prezzi.

Traduzione pratica: l’AI non è solo chatbot. È un motore che, se allenato bene, spinge la scoperta dei prodotti e riduce gli attriti in fase di checkout. La domanda giusta, però, è un’altra: quanto di questo impatto è aggiuntivo e quanto invece sposta semplicemente vendite che sarebbero comunque avvenute? Servono dati verticali per capirlo. Per ora, segnale forte; interpretazione, con prudenza.

Cosa monitorare nei prossimi giorni

Al di là dell’hype, ecco le metriche da tenere d’occhio per leggere il Black Friday/Cyber Monday oltre il titolo:

  • Ripartizione per categoria: elettronica, moda, casa, beauty. Il mix cambia il valore dello scontrino medio e i margini.
  • Conversion rate e carrelli abbandonati: il traffico da solo non basta. Il punto è quanto si trasforma in ricavi.
  • Scontistica reale vs percepita: quanta riduzione effettiva rispetto ai prezzi pre-evento? Il “fake discount” pesa sulla fiducia.
  • Impatto del mobile: se la navigazione cresce ma il checkout fatica, c’è un problema di UX o di pagamento.
  • Click & Collect e omnicanalità: il ritiro in negozio può salvare vendite last minute e ridurre i resi.
  • Resi post-evento: il dicembre dei retailer si gioca anche sul tasso di ritorni. Margini e customer care ringraziano.
  • Nuovi clienti vs clienti di ritorno: sconti che acquisiscono, o solo che sussidiano i soliti noti?

Implicazioni per brand e retailer

Se gestisci un e-commerce o un’insegna retail, il messaggio è chiaro: il Black Friday premia i pronti, il Cyber Monday i precisi. Oggi non basta avere “l’offerta migliore”: serve guidare la decisione e togliere ogni frizione.

  • Spingi le categorie eroe: elettronica e tech chiedono schede prodotto impeccabili, confronti trasparenti, bundle intelligenti.
  • Paga la semplicità: checkout in due clic, metodi di pagamento diffusi, tempi di consegna chiari. Ogni dubbio è un carrello perso.
  • Personalizza con criterio: raccomandazioni e search potenziata da AI possono fare la differenza, ma evita la “promo a pioggia”. Meglio poche offerte per persona, ma rilevanti.
  • Gioca la carta dell’omnicanalità: ritiro in store, disponibilità in tempo reale, assistenza post-vendita. L’offline diventa un vantaggio competitivo, non un ancillare.
  • Trasparenza sugli sconti: comunica il prezzo pre-evento e il risparmio reale. La fiducia è conversione futura.
  • Piani per i resi: policy chiare e processi snelli abbattono i costi e salvano la customer satisfaction nel post-picco.

In sintesi: l’online vola e oggi può volare ancora di più. Ma il quadro completo lo vedremo incrociando le curve di e-commerce, negozi fisici e resi. I record fanno notizia, le execution vincono i mercati.

👉 Per scoprire tutti i dettagli e l’opinione personale di Mario Moroni, ascolta la puntata completa su Spotify.