Stop ad Amazon Fresh in UK: che fine fa il supermercato senza casse e perché Whole Foods diventa centrale
La notizia è di quelle che fanno rumore: Amazon chiude tutti i negozi Fresh nel Regno Unito e archivia, almeno per ora, il sogno del “supermercato senza casse” fuori da contesti molto specifici. Una ritirata tattica? Un cambio di rotta strategico? Vediamo perché il modello “Just Walk Out” non ha sfondato, cosa cambia per Whole Foods e quali conseguenze ci sono per il retail tech e per chi fa spesa (e business) in Europa.
Cosa ha deciso Amazon (e cosa significa davvero)
Secondo quanto riportato da The Guardian, Amazon chiuderà tutti i negozi Amazon Fresh nel Regno Unito: 19 punti vendita saranno dismessi e 5 verranno convertiti in negozi Whole Foods. È un cambio di passo netto rispetto al 2021, quando il primo Fresh aprì a ovest di Londra con la promessa di fare la spesa “entra, prendi, esci” grazie al sistema di visione e sensori “Just Walk Out”.
L’azienda, sempre secondo la fonte, non ha confermato numeri precisi sull’impatto occupazionale, ma ha affermato l’intenzione di ricollocare i dipendenti in altri ruoli. Il messaggio però è chiaro: il concept di supermercato senza casse non ha scalato il mercato britannico come previsto e non ha intaccato davvero i colossi tradizionali come Tesco o Sainsbury’s.
Cos’è “Just Walk Out” e perché non ha sfondato
Il sistema alla base dei negozi Fresh usa telecamere, sensori e algoritmi per tracciare i prodotti che metti nel carrello e addebitare automaticamente l’uscita. Geniale sulla carta. Nella pratica, tre freni hanno pesato:
- Fattore post-pandemia: l’impennata di preferenze “contactless” si è normalizzata. Tornata l’abitudine alla spesa tradizionale, il valore percepito dello “zero casse” si è ridotto.
- Costi e complessità: la tecnologia di visione, la manutenzione e l’integrazione con il mix “fresco + confezionato” hanno un costo elevato. In negozi di medie dimensioni, i numeri devono essere stellari per reggere il modello.
- Esperienza non sempre lineare: tra verifiche per i prodotti a vendita controllata, gestione dei resi in corsia e assistenza per i dubbi dei clienti, il sogno del “prendi e scappa” si è scontrato con la realtà quotidiana del grocery.
Morale: l’innovazione funziona quando semplifica davvero, su larga scala e con unit economics sostenibili. Altrimenti resta una demo impressionante, ma difficile da far quadrare in un mercato iper-competitivo come quello UK.
Perché Whole Foods diventa il fulcro della strategia grocery
A fronte della chiusura dei Fresh, Amazon ribilancia sul premium: Whole Foods. Con la conversione di 5 ex Fresh e una rinnovata attenzione al marchio acquisito per 13,7 miliardi di dollari, la big tech punta a un posizionamento più chiaro: qualità, assortimento curato, brand forte e margini migliori rispetto alla spesa “generalista”.
Questo si intreccia con un obiettivo dichiarato: raddoppiare gli abbonati Prime nel Regno Unito. Come? Anche spingendo la spesa online dentro l’ecosistema Amazon. Dal 2026, infatti, gli utenti UK potranno acquistare freschi direttamente su Amazon grazie a partnership con network di grocery come Morrisons, Iceland, Co-op e Gopuff (accordi già citati pubblicamente e menzionati nelle ricostruzioni di stampa). È la logica del marketplace applicata al fresco: non possedere tutti i negozi, ma orchestrare l’offerta e la logistica dell’ultimo miglio.
Il fresco è un mestiere difficile (anche per Amazon)
Attenzione però: passare dal “negozio senza casse” al “fresco premium” non è una passeggiata. Il grocery ha margini sottili e una complessità operativa altissima: catena del freddo, sprechi, fornitori numerosi, rotazioni diverse per categoria. In UK, poi, la pressione competitiva è feroce, con promozioni aggressive e private label molto forti.
Non aiuta il contesto regolatorio: a giugno la Grocery Code Adjudicator ha avviato un’indagine su Amazon in seguito a segnalazioni di pagamenti ritardati ai fornitori. Anche questo elemento, riportato da The Guardian, rende chiaro quanto sia delicata la gestione del rapporto con la filiera nel food retail.
Retail tech: è davvero la fine dei negozi senza casse?
No. È più probabilmente la fine della fase “generalista” del modello. Il cashierless resta credibile in contesti ad alto traffico e assortimento ridotto, dove la frizione è minima e la tecnologia ripaga:
- micro-market in aziende e campus;
- stadi, arene e venue con picchi concentrati;
- aeroporti e convenience store in location premium;
- formati ibridi con self-checkout evoluto e scansione in app.
Nel frattempo, l’innovazione si sposta su ambiti meno “scenografici” ma ad alto impatto sul conto economico: ottimizzazione delle scorte, previsione della domanda con AI, riduzione delle rotture di stock, prezzi dinamici e sistemi antifrode più evoluti. Sono queste le tecnologie che fanno la differenza nel P&L del retail alimentare.
Implicazioni per i retailer italiani
- Partite dai casi d’uso, non dal gadget: cashierless può funzionare in formati e location precise. Testate, misurate, iterate.
- Omnicanalità vera: click&collect, consegna programmata, subscription per i “ricorrenti”, e un CRM che parli con lo scaffale.
- Dati in corsia: sensori e analytics per replenishment, planogrammi dinamici e riduzione dello shrink sui freschi.
- Partnership last-mile: meglio aggregare capacità che rincorrere flotte proprie senza densità sufficiente.
- Governance fornitori: pagamenti puntuali, processi trasparenti, KPI condivisi. La fiducia in filiera è un vantaggio competitivo.
Timeline essenziale delle mosse di Amazon nel grocery UK
- 2021: apertura del primo Amazon Fresh a Londra con tecnologia “Just Walk Out”.
- 2025: decisione di chiudere tutti i Fresh in UK, con 5 conversioni in Whole Foods (fonte).
- Dal 2026: acquisto di prodotti freschi direttamente su Amazon.co.uk grazie a partnership con retailer e quick-commerce locali.
Cosa guardare nei prossimi 12 mesi
- Conversione a Whole Foods: numero di aperture, formati e performance a metro quadro.
- Partnership grocery su Amazon.co.uk: copertura geografica, tempi di consegna, assortimento e prezzi.
- Impatto su Prime: il grocery come leva di retention e di acquisizione abbonati.
- Ruolo del cashierless: evoluzione verso micro-formati e contesti chiusi ad alta ripetizione d’acquisto.
- Regolatorio e filiera: esito delle verifiche della Grocery Code Adjudicator e pratiche di pagamento ai fornitori.
Non è una sconfitta della tecnologia. È una lezione di business
La chiusura dei Fresh in UK non certifica il “fallimento” del supermercato smart, ma mette in evidenza un principio semplice: innovare non basta, bisogna farlo dove il cliente lo nota e dove i numeri reggono. Amazon riposiziona il grocery sul premium e sull’ecosistema Prime, lasciando al cashierless i contesti in cui crea vero valore. Per i retailer, il messaggio è chiaro: smettiamola di inseguire il “wow” e torniamo a misurare quello che conta, ogni singolo giorno.
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