Instagram lancia la Mappa degli Amici in Italia: come funziona e come proteggere la tua privacy
È arrivata in Italia la nuova Mappa degli Amici di Instagram. Una novità che promette comodità e curiosità: vedere dove si trovano i tuoi contatti, in tempo (quasi) reale. Ma quando la posizione entra nel gioco social, il confine tra “utile” e “pericoloso” è sottile. Qui trovi come funziona davvero, perché può essere un rischio per privacy e sicurezza, e quali impostazioni conviene usare per non finire nei guai.
Che cos’è la Mappa degli Amici e dove si trova
La Mappa degli Amici è una funzione che consente di condividere e visualizzare la posizione dei propri contatti direttamente dentro Instagram. Dopo i test estivi nel mercato anglosassone, il rollout sta arrivando gradualmente anche in Italia a partire dal 1° ottobre. Se non la vedi ancora, aggiorna l’app e controlla di nuovo: la funzione è in distribuzione scaglionata.
La mappa è accessibile dalla sezione dei messaggi, vicino alle Note. Da lì puoi scegliere se attivare la condivisione della tua posizione, con chi condividerla e per quanto tempo. La buona notizia: di default la localizzazione è disattivata. Quindi niente viene condiviso automaticamente finché non sei tu a deciderlo.
Secondo quanto riportato da Punto Informatico, la funzione punta a replicare l’idea “vedo dove sono gli amici e cosa stanno facendo”, in stile mappe social già viste altrove. La differenza la faranno le impostazioni e l’attenzione dell’utente: chi vedi, chi ti vede, e quando.
Cosa mostra (e cosa no)
- Posizione su mappa: puoi condividere dove ti trovi, rendendo visibile il tuo “pin” agli utenti che autorizzi.
- Cerchie ristrette: puoi limitare la visibilità a una lista personalizzata (per esempio “Amici più stretti”).
- Contesto delle attività: oltre alla posizione, i contatti possono vedere indicazioni su cosa stai facendo se decidi di condividerlo (es. se stai pubblicando contenuti da quel luogo).
- Controllo manuale: non è obbligatorio attivare la posizione e puoi decidere se e quando aggiornarla.
Attenzione: condividere la posizione come “storia” o “post” è diverso dall’abilitare una funzione che mantiene aggiornata la tua presenza sulla mappa. Il primo è un gesto puntuale, il secondo può diventare un’abitudine automatica.
Il nodo privacy: perché è un problema concreto
Condividere la posizione in tempo reale non è solo una scelta “social”, è un dato sensibile che espone a rischi. Gli esempi pratici sono lampanti: sapere dove sei ora, e con che frequenza ti muovi in certi luoghi, è un’informazione che può essere sfruttata in modo fastidioso o peggio.
- Stalking e molestie: ex partner, contatti indesiderati o profili fake possono usare la mappa per seguirti.
- Furti e sicurezza domestica: rendere prevedibile quando non sei in casa è un invito per chi ha cattive intenzioni.
- Profilazione non voluta: abitudini, routine, luoghi frequenti: sono pattern che dicono molto più di quanto pensi.
Molti creator e personaggi pubblici, infatti, pubblicano la posizione solo dopo aver lasciato un posto. È una buona prassi che vale per tutti, non solo per chi ha migliaia di follower. La curiosità è umana, ma l’automatismo è pericoloso: il rischio nasce quando la condivisione diventa distratta o continua.
Criptografia e dati: il tema sicurezza
Secondo ricercatori di Check Point, la condivisione della posizione su Instagram non risulta protetta da crittografia end-to-end. Cosa significa in parole semplici? Che i dati vengono gestiti sui server di Meta e, almeno in teoria, potrebbero essere accessibili internamente. Non è un dettaglio da poco quando si parla di coordinate in tempo reale.
Meta, dal canto suo, sottolinea che la localizzazione è disattivata per impostazione predefinita e che puoi condividerla solo con le persone che scegli esplicitamente. Bene, ma non basta: il vero punto debole è la nostra gestione quotidiana dell’account. Se accetti follower a caso, se non filtri i bot, se non controlli le liste, stai costruendo da solo il perimetro dei tuoi rischi.
Morale? La sicurezza non è un interruttore. È un insieme di scelte consapevoli, da ripetere nel tempo.
Impostazioni consigliate: come usare la Mappa senza farti male
Se vuoi provare la Mappa degli Amici, fallo in modo conservativo. Ecco le mosse che ti proteggono davvero.
1) Parti “off” e scegli solo cerchie fidate
- Tieni la funzione spenta finché non ti serve davvero.
- Quando la attivi, usa Amici più stretti o una lista personalizzata con pochissime persone (quelle che vedi anche offline).
- Evita di condividerla con tutti i follower o con chi non conosci personalmente.
2) Riduci la visibilità temporale
- Preferisci condivisioni a tempo (solo quando serve) rispetto a una presenza fissa sulla mappa.
- Condividi la posizione dopo essere andato via da un luogo frequentato.
3) Igiene del profilo: il filtro che salva
- Rivedi i follower: rimuovi bot, profili anonimi o inattivi, account sospetti.
- Controlla periodicamente chi segui e chi ti segue: le liste si sporcano in fretta.
- Attiva le richieste di follow se hai un profilo privato e verifica ogni nuovo ingresso.
4) Imposta limiti anche a livello di dispositivo
- Su iOS e Android, vai nelle Impostazioni di sistema e limita l’accesso alla posizione per Instagram a “Solo mentre usi l’app” o disattivalo del tutto quando non serve.
- Disabilita la localizzazione in background se non vuoi aggiornamenti continui.
5) Casi in cui è meglio dire NO
- Minorenni: funzione sconsigliata, a meno di un controllo stretto di liste e tempi.
- Viaggi e trasferte: evitare la posizione in tempo reale riduce il rischio per te e per la tua casa.
- Eventi affollati: meglio pubblicare i contenuti a posteriori.
A chi conviene (e a chi no) la Mappa degli Amici
La Mappa può essere divertente per piccoli gruppi di amici reali, per organizzarsi e ritrovarsi più facilmente. In un team, in famiglia o con una cerchia stretta, ha senso. Diventa invece un boomerang per:
- Utenti con molti follower o cerchie “aperte”: più ampia è l’audience, più crescono i rischi.
- Profili poco curati: se non gestisci follower e privacy, stai regalando dati sensibili al pubblico sbagliato.
- Chi pubblica d’impulso: l’automatismo è il vero nemico. Meglio consapevolezza e tempi differiti.
In sintesi: non è una funzione “cattiva” in sé. È neutra. Diventa utile o pericolosa in base a come la configuri e a chi dai accesso ai tuoi movimenti.
Domande rapide
Non vedo la Mappa: è normale?
Sì. Il rilascio è graduale. Aggiorna l’app e controlla nella sezione dei messaggi, vicino alle Note. Se non c’è, arriverà nei prossimi giorni.
Posso condividerla solo con alcuni?
Sì. La condivisione è disattivata di default e puoi abilitarla solo per liste selezionate (come “Amici più stretti”). È la scelta più prudente.
È sicura?
È tanto sicura quanto lo sono le tue impostazioni e la tua igiene digitale. Senza crittografia end-to-end, la regola d’oro è: condividi il minimo indispensabile, con il minimo di persone, per il minor tempo possibile.
Conclusione
La Mappa degli Amici può essere comoda, ma non deve trasformarsi in un radar personale sempre acceso. Decidi tu quando, con chi e per quanto. E ricorda: il miglior contenuto geolocalizzato è spesso quello pubblicato a posteriori.
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